16 Giu Triora, baciata dal diavolo
Triora è una perla particolare, di una bellezza racchiusa in sé pronta a sbocciare davanti agli occhi più curiosi. La sua particolarità la si intuisce già dalla strada che sale al paese: tornanti, curve e salite che accompagnano lungo la misteriosa via che porta alla città delle streghe.
Arroccata a 800 metri di altitudine è circondata dai monti e dalle vallate delle Alpi Marittime. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Le mura di cinta dell’antico borgo abbracciano la cittadella e i suoi stretti carruggi che salgono, scendono e si incrociano concludendo la rincorsa in piccole piazze o portando all’uscio di qualche porta dove viene raffigurata una strega.
La storia di Triora è affascinante e oscura, si narra infatti che questo luogo sia stato protagonista della più grande caccia alle streghe che l’Italia ricordi. Tutto ebbe inizio nel 1587 quando la città fu colpita da pesanti carestie e da condizioni metereologiche proibitive. Questi avvenimenti convinsero la popolazione ad accusare le “streghe”, che si diceva vivessero nascoste nel piccolo borgo. Iniziò così la famosa “caccia alle streghe” con assurdi processi e la messa a morte di innocenti fanciulle accusate di stregonerie e malefici.
Una volta arrivati nel borgo si possono scegliere tre diversi percorsi per osservare Triora da diversi punti di vista: artistico, curioso e per famiglie. Il percorso artistico accompagna al Museo Etnico e della Stregoneria, casolare in cui si narra si riunissero le streghe di Triora, dove sono state ricostruite le scene degli interrogatori e la prigionia di queste donne ingiustamente accusate e processate. Proseguendo si arriva a Largo Tamagni e alla Fontana Sottana che conserva ancora cardini in ferro risalenti al 1480.
Il percorso curioso, invece, prende via dal castello arroccato sulla sommità del borgo e scende verso la Chiesa di Santa Caterina del XV secolo. Mentre si percorre in discesa il borgo è suggerito fermarsi ad ammirare una splendida vista senza eguali dal Poggio della Croce.
Infine, il percorso per famiglie che non vogliono spaventare i più piccoli: questo percorso ripercorre i luoghi di Triora che prendono i nomi dalle streghe più celebri del borgo.
Triora ha un terreno adatto e un’esposizione al sole favorevole alla coltivazione di Zafferano. Coltura presente già nel 1300 ma poi persa nei secoli. Per due/tre settimane, tra ottobre e novembre, migliaia di fiori di zafferano vengono raccolti prima che si schiudano. Lo zafferano di Triora viene proposto in diversi prodotti e formati: tisane, biscotti, liquori, confetture e molto altro.
La festività più amata del borgo non può che essere Halloween, riportandolo indietro nel tempo e nella storia. Una ricorrenza che vede la comunità riunita nel partecipare a riti magici e rievocazioni in costume sulle note della musica medievale. Tutto accompagnato da due dolci a tema: “Il bacio della strega”, al cioccolato al latte e “Le palle del diavolo” questa volta al cioccolato fondente. Una festività che, seppur importata qui in un piccolo borgo ligure per gli effetti del mondo globale, proprio qui, ricordando un avvenimento tragico, si dischiude di magia e di suggestione.