Dalla spiaggia di Alassio fino al monte più alto della Liguria: tra borghi secolari e grandiosi monumenti, il paesaggio da mediterraneo diventa alpino e conduce nella civiltà delle malghe e dei pastori.
Forse la più romana tra le città della Liguria: ecco Albenga, con il suo centro storico stretto tra le mura, l’integro tessuto medievale impostato sulla pianta del nucleo romano. Il battistero del V secolo è un gioiello romanico unico, intorno al quale, monumentali, si alzano la cattedrale di San Michele e i palazzi medievali. A Ponente, seguendo la linea di costa che si alza subito verticale a Capo Santa Croce, una strada panoramica – con vista sull’isola Gallinara – conduce ad Alassio, con i suoi tre chilometri di finissimo arenile, il famoso muretto e il bel centro storico sviluppato intorno al “budello”. Poco più avanti s’incontra il secondo centro della baia: Laigueglia, antico borgo di pescatori che ha saputo preservare il suo aspetto (e in parte il suo spirito) originale.
Alle spalle di Albenga si sviluppa la piana alluvionale, punteggiata di serre e coltivazioni. Famosi sono i cosiddetti “4 della piana”, prodotti di eccellenza, specie rare coltivate quasi solo qui: il carciofo violetto, la zucchina trombetta, l’asparago violetto e il pomodoro cuore di bue. Storica roccaforte a difesa delle pianure, rare e preziose in Liguria, si trova Villanova, fondata nel 1250 e in buona parte ancora circondata dalle antiche mura. La tappa successiva è a Ranzo, punto di passaggio tra pianura e montagna (con i resti del castello a difendere il passo di Calabria). Ranzo è celebre per l’oliva taggiasca e il vino Pigato, e per aver dato i natali alla famiglia dei Guido, artisti attivi tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo: per capire la loro opera si può visitare la bellissima chiesa di San Pantaleo. Poco più avanti si incontra Vessalico, borgo di fondovalle che conserva numerosi edifici medievali. Nei campi intorno si coltiva il rinomato aglio, dal sapore intenso ma delicato, conservato nelle tipiche trecce, le reste.
Capoluogo dell’Arroscia è Pieve di Teco, borgo fondato nel 1233 e che fu un tempo un centro commerciale ricco e importante: a ricordare quei fasti sono rimasti gli splendidi portici medievali e un centro storico ricco di edifici importanti. Molto suggestivo è il minuscolo teatro Salvini, scrigno ottocentesco che conta solo novanta posti. Pieve di Teco è la porta delle Alpi: da qui la montagna si fa ripida e maestosa, il panorama cambia. Da una parte Rezzo, con il suo castello imponente, il nucleo compatto di Lavina e le pietre scolpite di Cénova. Dall’altra Pornassio, patria di una delle più piccole doc d’Italia, ripide colline vitate che ricordano le Langhe. Una deviazione conduce a Mendatica, vero e proprio borgo alpino, paese che custodisce storie e tradizioni millenarie: siamo nella terra dei pastori, nella civiltà delle malghe e della cucina bianca. Mendatica è anche il punto di partenza per diverse escursioni: il Saccarello, la cima più alta della Liguria, ma anche il borgo abbandonato di Poilarocca o le belle cascate dell’Arroscia.
In collaborazione con Rossi 1947 s.r.l. Ignora