Itinerario Val Roja - Ventimiglia

Ventimiglia, di conti, dottori e corsari

Ventimiglia è terra di confine che sorge all’estremità occidentale della Riviera di Ponente, ai due lati della foce del Torrente Roja, che dà il nome all’omonima valle che divide la Francia, a ovest, dall’Italia, a est. Siamo, come bene spiega il titolo del famoso libro di Edward e Margaret Berry, Alla porta occidentale d’Italia. L’unione di antico e moderno vive in Ventimiglia grazie alla sua conformazione: a destra del fiume sorge la Città Vecchia, la Ventimiglia medievale ammassata su un colle che si protrae verso il mare con le sue strade strette e ripide, sormontate da archi. Di notevole pregio è il duomo romanico. A sinistra del fiume Roja si trova invece la Città Moderna, con strade ampie e alberate e la stazione: fra il mare le colline questa parte di città si prolunga con ville e palazzi sul lungomare.
Nella zona costiera della valle sorgono molte serre, orti e seminati vari e Ventimiglia sboccia insieme alla sua attività produttiva principale: il mercato dei fiori, prevalentemente rose e margherite. La coltura floreale si estende in tutta la riviera, da Capo Mimosa fino al cuore di Ventimiglia.

Le vicende principali della storia di Ventimiglia risalgono al VI e l’VII secolo, dall’abbandono della città romana di Albintimilium alle foci del Nervia. Divenuta centro della diocesi omonima e roccaforte dei conti di Ventimiglia, la città combatté duramente per la propria indipendenza da Genova tra il XII e il XIII secolo. Battuta nel 1261, diviene dominio genovese e segue le vicende della Repubblica. Nel corso dei decenni il legame tra la popolazione locale e Genova si rinsaldò con episodi di particolare interesse storico, come l’epidemia dilagata nel XVI secolo, quando Ventimiglia, non essendo stata colpita, mandò aiuti alla città di Genova.

Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi, gli inglesi cominciarono a scegliere questa parte della Riviera come meta di vacanze, probabilmente per merito di Giovanni Ruffini, patriota esule in Gran Bretagna. Lo scrittore pubblicò in inglese Doctor Antonio, il primo romanzo in lingua inglese ambientato in Riviera. Ebbe molto successo, ma non fu l’unico libro ad avere Ventimiglia come protagonista. Il Corsaro Nero di Salgari viene da Ventimiglia: per creare la figura del Conte di Ventimiglia sembra che Salgari si sia ispirato al realmente esistito Capitan Romero, corsaro operante nel Mediterraneo.

In questa parte estrema d’Italia la storia, la cultura e le tradizioni paiono, forse proprio per effetto benefico di una terra di confine, essere più forti e radicate che altrove. Un territorio ricco di piccoli scrigni d’arte tutti da scoprire; tesori nascosti che aspettano di essere raggiunti; porte da aprire.
La Cattedrale dell’Assunta, edificio di origini altomedievali è stato riscostruito in forme romaniche alla fine dell’XI secolo, fase architettonica conservata nella facciata, nel fianco sud e in parte in quello nord. Gli scavi sul pavimento hanno fatto affiorare tracce della più antica chiesa databile tra il VII e il IX secolo, con una cripta suggestiva sotto l’altare.
Il Castello dei Conti di Ventimiglia, le cui strutture originarie risalgono all’XI secolo, sorgeva nel punto più alto della collina del Cavo. Nel XIII secolo il castello venne trasformato in fortezza con il come di “colla”, diventando uno dei principali cardini difensivi della città murata negli assedi sostenuti contro Genova per difendere la propria autonomia.
Il Museo G. Rossi, situato nel cuore del sito archeologico che ricopre 1200 metri quadrati, offre ai visitatori l’esposizione dei tesori dell’antica Albintimilium. Al suo fianco sorge l’antico Teatro Romano che poteva accogliere fino a 5000 spettatori, portando sul palco commedie, danze e mimi.
La bellezza sta nella semplicità e nella semplicità vivono i piatti tipici di Ventimiglia. I ravioli “au pesugo”: sfoglia rigorosamente tirata a mano, colmati da borraggine, uova e formaggio grattugiato sono una delizia per il palato. Altra ricetta tradizionale è la “sardeinara” (o Pizza all’Andrea) il cui nome risale all’ammiraglio Andrea Doria nativo di Oneglia e celebre per le sue gesta nei mari medioevali.